L’ispirazione per creare un nuovo abito può arrivare anche da molto da lontano. Ma è grazie al processo creativo che questa mette in moto che modifica, contestualizza e rende adatta alla persona l’intuizione primigenia.
L’ispirazione per me è un po’ come l’innesco di una fiamma che poi si sviluppa in molte lingue di fuoco, alcune delle quali compaiono e subito spariscono ma comunque contribuiscono al formarsi la fiamma più grande, cioè il risultato finale che della scintilla iniziale contiene solo il ricordo.
-Per inciso, credo che la similitudine con la fiamma sia stata un riflesso condizionato del caldo che sta accompagnando questi ultimi giorni. Avrei potuto parlare, che so, di stella polare, di bussola, di musa ispiratrice ma, a dire il vero, tutto ciò che mi viene in mente va più nella direzione di sacro fuoco e creatività bruciante.
Dicevamo, l’ispirazione. L’innesco del lavoro di oggi è stato nientepopodimeno che un vestito in pizzo Christian Dior del 1958, lo vedete qui di fianco.
Da qui, sono partita per proporre a Bethuel un vestito contemporaneo ma con quella vena vintage che lei ama molto.
Ad esempio, del vestito originale abbiamo mantenuto il pizzo nero ma abbiamo eliminato lo smerlo dell’orlo in fondo, abbiamo mantenuto la cintura togliendo però il fiocco e abbiamo accorciato le maniche, facendole corte e molto più ampie.
Un vestito in pizzo nero del genere non è un capo per tutti i giorni, infatti è stato pensato per una ricorrenza importante.
Ed ecco allora il vestito finale, che la festeggiata ha indossato, emozionata e bellissima.
Bellissima e spiritosa per lo shooting fotografico, rigorosamente vintage.
Ciaooooo,
Sara