Ognuno di noi ha un nome che lo identifica.
Dare un nome alle cose, non solo fa parte dell’esperienza umana, ma ci aiuta anche a capire la realtà che ci circonda. Inoltre, chi chiama le cose con il proprio nome, è molto spesso apprezzato, perché si ritiene che sia sintomo di schiettezza e di sincerità della persona.
Ma…quando dare solo un nome non basta, come la mettiamo? Se hai la pazienza di leggere queste poche righe, ti spiego…
“Allora sei una stilista!“
mi sento dire. Uuuhh che parola importante, stilista. Nella mia mente, gli stilisti sono i grandi nomi della moda e coloro che hanno raggiunto un certo livello di notorietà e il paragone, nell’ordine:
- mi fa sorridere
- mi fa scendere una goccia di sudore freddo dalla schiena
- mi fa tremare i polsi.
A pensarci bene, però, parte di ciò che faccio è progettare e scegliere lo stile dei capi e dei accessori che realizzo…. cioè ciò che fanno gli stilisti. Quindi, si sono stilista.
“Sei una Fashion designer?“
Altra domanda che mi viene posta. Mah, si, più o meno anche se, avendo un bagaglio di studi che è andato in un’altra direzione, qualche elemento mi sfugge per forza. Nei fatti, comunque, anche se in piccolo, ideo e progetto nel settore del fashion design. Quindi si, sono fashion designer.
“Sei una sarta!“
Ulteriore esclamazione che non lascia scampo. Nell’immaginario collettivo odierno, la sarta è colei che fà orli e riparazioni, a volte qualche lavoro in più, ma comunque lavori poco complessi. Ben diversa è invece la figura del sarto che, al contrario, ha mantenuto il suo status di uomo che per professione taglia e confeziona abiti su misura e che, quindi, realizza prodotti ad alto valore aggiunto. Direi che si, sono sarta ma anche sarto.
E io come mi definisco? Anzi, che nome mi do?
Io mi definisco molte cose e non scelgo tra queste categorie: lascio che sia ciò che faccio a creare la mia identità agli occhi degli altri. Ognuno di noi ha tante sfaccettature contemporaneamente e, di volta in volta, a seconda delle situazioni, emergerà ora più un aspetto, ora più quell’altro. Trovo che limitarmi a scegliere una etichetta sia come chiedere ad una rosa se preferisce avere le spine oppure profumare per essere tale.
Non è forse l’insieme di tante caratteristiche che la rende così bella e affascinante?
Ciaoooo,
Sara