Grazie alla Fast fashion. Sapete cos’è?

Fast fashion è un termine che definisce un design che passa rapidamente dalle passerelle e che influenza le tendenze della moda. Ciò è possibile perché vengono ottimizzati determinati aspetti della catena di produzione affinché le linee di moda siano progettate e prodotte in modo rapido ed economico per consentire ai consumatori di acquistarle a basso prezzo. La moda veloce è diventata sinonimo di moda usa e getta perché ha immesso sul mercato di massa prodotti di design a prezzi relativamente bassi. La fast fashion è stata criticata per aver contribuito a creare condizioni di lavoro sfavorevoli nei paesi in via di sviluppo, perché non rispetta le regole sull’inquinamento (sia nella produzione di abiti che nello smaltimento dei tessuti sintetici) e perché utilizza  una qualità di  lavorazione scadente.

Ecco come fa una T-shirt a costare solo 2 euro.

Una volta acquisita la consapevolezza di cosa stai comprando per 2 euro, lo compreresti ancora? Prima di rispondere, vi consiglio la visione di questo breve filmato che è stato diffuso nel 2015 in occasione dell’iniziativa “Who made my clothes”. Non necessita commento, vale davvero la pena di guardarlo e basta.

The 2 Euro T-Shirt – A Social Experiment 

 

 

Per chi non lo sapesse “Who made my clothes” è un movimento globale che coinvolge tutta la filiera (coltivatori delle fibre, produttori di tessuti, stilisti, grandi firme, negozi di abbigliamento e accessori, …) lanciato in Inghilterra da due designer per celebrare la moda come un’influenza positiva,  per sensibilizzare sulle questioni più pressanti del settore, dimostrando altresì che il cambiamento verso un futuro più etico e sostenibile per la moda è possibile.

La settimana della Rivoluzione della moda cade ogni anno nell’anniversario del crollo del Rana Plaza in Bangladesh, che ha ucciso 1.129 persone e ferito oltre 2.500. Quest’anno è il 23/29 aprile.

La prossima volta almeno pensiamoci.